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Marco Frigerio, classe 1906, è il fondatore dell'azienda. Nel
1932, formatosi come fabbro nella cittadina di Erba (CO), si
trasferisce a Milano per prestare la sua opera presso un'officina
meccanica che produce macchine utensili. Addetto al reparto di fonderia si
accorge che le terre refrattarie disposte intorno ai crogiuoli vengono
eliminate quando, ormai troppo cariche di polveri e scorie metalliche,
perdono la loro proprietà isolante. |
Marco Frigerio nel 1966
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al valore delle materie prime disperse, disegna e costruisce un
rudimentale setacciatore che gli permette di separare, e rivendere, il
metallo estratto dalle terre di fonderia gettate in discarica. Nel
1933 decide di avviare una piccola attività in proprio e,
affittato un ampio spazio aperto con una tettoia, realizza un
setacciatore sofisticato capace di vagliare maggiori quantità di terre
e separare più metallo. Successivamente riesce a vendere
direttamente alle fonderie un sistema di recupero ad elevato
rendimento. Nel 1941 è in grado di iniziare la costruzione del
capannone. |
Setacciatore per fonderia (1939)
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Capannone in costruzione (1941) |
Alla
fine della guerra, nel 1946, nasce la "ditta Frigerio Marco" e
l'attività si concentra sui sistemi di trattamento termico dei
metalli. Potendo ormai contare su una buona squadra di personale e su
una discreta preparazione produce semplici forni da tempra. Pochi anni
più tardi, con la collaborazione di un ingegnere, esule dalla Russia, inizia a produrre forni per nitrurazione. |
I dipendenti di fronte ai forni di tempra (1947)
| Forno per nitrurazione in continuo (1949) | La
ricostruzione nel dopoguerra è lo stimolo per abbandonare la produzione
dei forni e dedicarsi alla carpenteria, inizialmente pesante,
successivamente leggera. Verso la fine degli anni '50, entrato in
scena il figlio Aurelio, l'azienda si specializza nella
trasformazione di un prodotto dalle grandi potenzialità: l'acciaio
inossidabile. Questo materiale verrà inizialmente utilizzato per la
produzione di elementi impiegati nell'industria chimica, nell'edilizia,
nell'arredo urbano e nella nautica. |
La foca, il cavallino, lo scivolo nei giardini pubblici di Milano Scaletta e profilo di bordo vasca per piscine comunali. (1962) | Successivamente, nel 1964, Aurelio progetta e produce un profilato pressopiegato ricavato da lamiera di acciaio inossidabile che viene utilizzato per la costruzione di tamponamenti di facciata, dando così alla produzione una svolta decisa verso la serramentistica leggera. |
Sede Evinrude, Milano (1964)
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Palazzo "B20", Bracco farmaceutici, Milano (1968)
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Sede Officine Ruspi, Milano (1970)
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Sede Fro Siev, Milano (1971)
| Alla fine degli anni '60 appare sul mercato edilizio un prodotto dagli sviluppi promettenti, il profilato di alluminio estruso. La
ditta utilizza inizialmente i sistemi prodotti dalla società Pandolfo
Alluminio di Padova che pochi anni dopo diviene distributrice per
l'Italia dei profili tedeschi Schüco, marchio che, da oltre trent'anni, è ormai legato alla nostra azienda.
La fine degli anni '80 vede l'ingresso in azienda della terza generazione. La
produzione si specializza nella realizzazione di involucri di facciata
e di copertura in vetro con strutture portanti in alluminio, acciaio,
legno lamellare.
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